DVD di circa 65 minuti. Non abbiamo mai trovato i video didattici di magia, con alcune rarissime eccezioni, molto divertenti da guardare. Evidentemente cosi' e' per la loro natura di mezzi di apprendimento e non d'intrattenimento, anche se si potrebbe obiettare che sarebbe educativo anche vedere come altri riescono ad intrattenere e divertire con la magia il proprio pubblico, se mai ci riuscissero o se questo fosse il loro scopo ultimo. Tutto questo per dire che, se cercate "divertimento" da questo disco, potete rivolgere altrove la vostra attenzione. Sembra che si sia fatto di tutto per rendere questo DVD di una noia mortale: dalla scelta delle musiche di sottofondo, alla scelta di girare e montare il tutto come se fosse il video su youtube (ma la qualita' e' ottima e professionale) di un anonimo prestigiatore alle prime armi, di cui si vedono solo le mani ed il busto (cosi' come anche per gli spettatori che lo assistono) e di cui non si sente mai la voce (ma si possono leggere i sottotitoli in inglese). Abbandonando la critica al filmato e passando ai contenuti, si trovano eseguiti e spiegati tre effetti di cartomagia anche abbastanza interessanti: un "triumph" in cui, dopo i classici miscugli delle carte di faccia e di dorso, rimangono rovesciate solo le carte dello stesso seme di quella scelta, oltretutto in ordine crescente cosi' come lo sono, separate ed in ordine, anche le altre carte del mazzo; si trova poi un doppio "sandwich" ed un effetto in cui due carte scelte, dopo una serie di miscugli e distribuzioni, finiscono per essere una adiacente l'altra. Sul disco si trovano anche tre "uova di pasqua" tra cui un divertente effetto con degli elastici. Ci domandiamo infine che senso ha produrre, molto bene senza dubbio, un DVD se poi non si da' l'opportunità di vedere l'esecutore, di sentire come interagisce con il proprio pubblico, come gestisce le proprie "creazioni" e tutti gli altri particolari che contribuiscono ad un'esibizione di giochi di prestigio? Per apprendere le tecniche ed i modi operandi non e' sufficiente uno scritto (che sia libro, fascicolo o intervento su una rivista)?