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CHE LA FORZA SIA CON VOI

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CHE LA FORZA SIA CON VOI

Alfonso Bartolacci

 

Questa e' una routine che eseguo da anni, composta di una serie di “pezzi“ di routines presi da vari autori, come Colin Mc Leod, Uri Geller, Bob Cassidy, ecc..

 

E’ una routine di “piegatura di metalli“ tutta incentrata sullo spettatore che la esegue, e puo' anche essere usata, come tanto va di moda oggi, con obiettivi “motivazionali“.

Io ormai da anni non uso piu' nessun tipo di “disclaimer”: presento solo routines cercando di intrattenere il pubblico, ma soprattutto usando tutte le tecniche note a noi maghi, esclusivamente come uno strumento e non come un fine.

Invece di parlare di PNL, tecniche psicologiche e quant’altro, uso queste tecniche (di cui molti parlano e moltissimi non sanno neanche a cosa si riferiscono) per rendere il piu' possibile “emotivamente intenso“ il mio operato.

Del resto, i grandi personaggi magici od occulti del passato, veri o presunti (da Rasputin a Rol) usavano tutte le loro conoscenze per impressionare, punto e basta!

 

 

Effetto e presentazione:

“Nella vita di tutti noi ci sono momenti in cui ci sentiamo forti, capaci di raggiungere ogni obiettivo possibile, convinti che nulla ci possa trattenere dal raggiungere i nostri sogni anche piu' selvaggi. Sono i momenti emotivamente e mentalmente piu' intensi della nostra storia personale, quelli che ci rimangono dentro per sempre e spesso ci cambiano in meglio, e dovremmo quindi cercare di ricordarceli piu' spesso, per sentirci sempre bene durante il giorno. Riesce a ricordare uno di quei momenti, in cui tutto sembrava andare esattamente come lei voleva? Ci pensi un attimo, trovi un bel ricordo, visualizzi cio' che vedeva attorno a se', ascolti cio' che udiva attorno a se', provi le sensazioni che sentiva dentro di se'.

 

“Bene, adesso che ci siamo, siamo pronti per dimostrare come le sue sensazioni piu' belle e positive possono prendere vita ed aiutarla a raggiungere ogni obiettivo, anche il piu' ardito.

 

“Come vede, ho qui nella palma alcune chiavi, di quelle che usiamo normalmente per aprire le porte delle nostre case, per entrare nel nostro regno e trovare, alla fine della giornata, pace, serenita', affetto.

 

“Prenda una delle chiavi, quella che la attira di piu', quella? Perfetto! Adesso, usando questo pennarello indelebile, contrassegni quella chiave nel modo che le piace di piu': puo' mettere infatti le sue iniziali o un simbolo, qualunque cosa.

 

“Bene, molto bene. Adesso prenda un’altra chiave sempre dalla mia mano, sempre una chiave che la attiri, quella? Ottima scelta! Riprenda il pennarello indelebile e adesso disegni sulla chiave una figurina, molto semplice, che la rappresenti. Desidero cioe' che disegni sulla chiave una piccola e semplice figura che rappresenti lei, ma soprattutto che rappresenti lei mentre pensa al suo bel ricordo di poco fa, al ricordo che la rende forte, felice, sereno!

 

“Bene, bene, adesso abbiamo due chiavi, una delle quali ha le sue iniziali e l’altra una figura che la rappresenta. Prenda le chiavi, le metta nella mano sinistra e ci metta sopra la destra per coprirle. Lasci la mano destra un po’ aperta, cosi' da lasciare un po’ di spazio tra le chiavi e la mano. Cosi', perfetto.

 

“Adesso voglio che immagini che la figura che ha disegnato su una chiave, e che la rappresenta, prenda lentamente vita e si animi, staccandosi dalla chiave per mettersi in piedi al centro delle sue mani. Riesce ad immaginarlo? Riesce a sentire la figura che la rappresenta muoversi?”

 

Incredibilmente lo spettatore dice si' e di sentire nettamente la figura che si muove al centro delle sue mani!

 

“Grandioso, lei e' bravissimo! Adesso immagini che la figura che la rappresenta, resa forte e sicura dal ricordo positivo che abbiamo richiamato alla mente, si avvicini all’altra chiave, quella con le iniziali (o quello che sia), ne afferri l’estremita' che s’infila dentro la serratura della porta, e cominci piano piano a piegarla, lentamente ma inesorabilmente, la piccola ma forte figura piega la chiave sempre di piu', sempre di piu', sempre di piu'. Lo sente?“

 

Anche qui lo spettatore, incredulo e sbalordito, conferma di sentire “qualcosa muoversi” tra le mani, come se veramente qualcuno di veramente piccolo si stesse dando un gran da fare!

 

“Bene, direi che ci siamo e che possiamo controllare come siano andate le cose. Rimetta mentalmente la figura che la rappresenta al suo posto, e la faccia tornare sulla chiave, cosi', lentamente, in modo che tutto sia come prima. Benissimo, ottimo lavoro, lei e' stato eccezionale, come si sente? Quali sensazioni ha provato?“

 

Fate raccontare allo spettatore cosa ha provato, mentre tiene sempre le mani chiuse sulle chiavi e voi siete ben distanti.

 

“Bene, vogliamo controllare? Apra le mani e vediamo cosa e' successo esattamente.“

 

Tra l’incredulita' generale, la chiave con le iniziali dello spettatore sara' vistosamente piegata, dimostrando che tutto quanto percepito dallo spettatore all’interno delle mani corrisponde a verita'!

 

“Bene,” direte “si ricordi pertanto, ogni volta che si sentira' giu' di morale, di quali epiche imprese lei sia capace, ed affronti le nuove sfide della vita con rinnovato vigore.“

 

 

SPIEGAZIONE

 

Vi spiego la mia versione di questa routine che potete preparare con pochi centesimi usando le chiavi. Se avete invece uno di quei costosissimi attrezzi per piegare le monete (che consiste normalmente di un pennarello truccato che vi permette con un movimento brusco di piegare una moneta), potete sostituire le chiavi con le monete. A me piace farlo con le chiavi perche' non ho nulla di “truccato“ tra le mani e tutto si svolge sotto gli occhi degli spettatori

 

Questa e' una routine splendida per il close up, soprattutto per lo “strolling“, e la uso ogni volta che posso, portando con me solo:

 

a) 6 o 7 chiavi con queste caratteristiche: devono essere tutte chiavi molto semplici, comprate dal ferramenta al quale chiederete di vendervi appunto delle chiavi “grezze”, cioe', per intendersi, quelle che ha appese dietro al bancone e che usa per fare i duplicati.

Devono essere rigorosamente del tipo “di ferro“, cioe' di quelle che abbiamo usato per tutta la vita fino ad oggi. Quelle colorate non vanno bene perche' sono in lega e quindi non magnetiche.

Avete bisogno che 5 di queste chiavi abbiamo il foro tondo al centro dell’impugnatura, e 2 abbiano invece la fessura rettangolare.

Queste ultime due chiavi sono il vostro strumento per piegare, come mirabilmente ci ha insegnato Uri Geller e come vedremo tra un po’.

b) Un pennarello indelebile a punta molto fine.

c) Un PK ring di vostra scelta o un magnete da legare al polso sinistro utilizzando una benda: io ho usato per anni il magnete, con l’ansia di dover stare attento a non farmi attaccare, ogni volta che arrivavo ad un tavolo, forchette e cucchiai al polso! Con il pk ring (anello magnetico), la cosa funziona meglio, anche perche' potete infilarlo anche solo al momento di eseguire la routine.

 

 

Routine: le istruzioni sono per chi e' destro, i mancini possono semplicemente invertire le mani o trovare soluzioni intermedie. Una volta capita la logica dei movimenti ognuno puo' adattarli come preferisce.

 

Infilate il pk ring su un dito della sinistra, tipicamente l’anulare (oggi esistono anelli che sono perfette repliche di fedi matrimoniali, tutto quindi risulta essere assolutamente normale), e mettete le chiavi in una delle tasche destre del vostro vestito (giacca o pantalone, come preferite) e il pennarello in una di quelle sinistre, anche in questo caso quella che preferite.

 

Avvicinatevi al tavolo, procedete con la presentazione ed estraete da una delle tasche destre, con la mano destra, la manciata di chiavi.

 

Fatene scegliere una allo spettatore/spettatrice, senza curarvi se sceglie una di quelle col foro rotondo o una delle due con quello rettangolare: tanto deve apporre su questa le iniziali, per cui, anche se ha poco spazio, la cosa non e' importante.

 

Mentre lo spettatore sta mettendo le iniziali sulla sua chiave, prendete una delle due, o l’unica, con la fessura rettangolare che vi e' rimasta e mettetela nella mano destra in questo modo: tenendo la destra palma in alto, con le dita rivolte verso sinistra, come se steste tenendo il cellulare per guardarlo, mettete la chiave con l’impugnatura (la parte con la fessura) verso l’esterno e la punta verso l’interno, sulle prime falangi e parallela all’attaccatura, all’incirca come se la voleste impalmare alle dita. Il foro rettangolare quindi si trova alla base dell’indice, verso l’esterno.

 

Appena la persona ha terminato di mettere le iniziali sulla prima chiave, riprendetela con la mano sinistra e, mentre la tenete lontano dalla destra, chiedete allo spettatore di scegliere un’altra chiave.

 

Se ha scelto la prima chiave con il foro rettangolare, potete molto tranquillamente indirizzarlo verso una di quelle con il buco rotondo, dicendo chiaramente che questa volta avra' bisogno di piu' spazio per disegnare.

 

Appena lo spettatore ha preso la chiave ed inizia a disegnare la figurina, passate la chiave con le iniziali dalla mano sinistra alla destra, infilandone la punta per circa un centimetro dentro la fessura rettangolare dell’altra, bloccandola tra pollice ed indice destri.

 

La chiave con le iniziali sporgera' di circa la meta' dalla mano destra e, in questo momento, potrete effettuare la piegatura in tutta tranquillita' e sotto il naso di tutti: vi bastera', infatti, spingere delicatamente la chiave con le iniziali verso il basso, schiacciandone l’impugnatura. La leva creata tra la punta della prima e la fessura della seconda chiave che avete in mano, in pochi istanti vi permettera', praticamente senza sforzo, di piegare la chiave con le iniziali.

 

Fate qualche prova, perche' vi assicuro che le prime volte, poiche' sicuramente non vi renderete conto della potenza di questa leva, rischierete di spezzare la chiave per il timore di non riuscire a piegarla.

 

Appena lo spettatore ha terminato di disegnare la figurina, fategli posare il pennarello, riprendete la chiave che avete appena piegato con la mano sinistra e posategliela sulla palma assieme all’altra, facendogli coprire il tutto con l’altra mano un po’.

 

La mano che copre deve essere tenuta leggera per permettere, tra poco, i movimenti generati dall’anello pk.

 

Appena lo spettatore ha le due chiavi in mano, richiudete il pennarello e mettetelo via assieme alle chiavi rimaste, in una delle vostre tasche, cosi' da avere le mani libere.

 

Importante: le chiavi devono essere sempre tenute in mano e mai appoggiate sul tavolo. Se lo fate, il fatto di aver tenuto sempre in mano quella che piegherete, fara' sorgere inconsciamente dei sospetti.

 

A questo punto tutto e' fatto: lo spettatore ha due chiavi in mano, una e' piegata, e voi potete procedere come nella presentazione, con questa accortezza: ogni volta che lo spettatore dovra' sentire la “figurina” che si muove, come evidenziato nella presentazione, voi passerete la mano con l’anello pk sotto, o sopra, le sue mani, alternando. Farete cosi' muovere le due chiavi con gesti magici e ieratici, cosa che dara' proprio l’impressione che “qualcuno“ o “qualcosa“ sia al lavoro dentro le mani!

 

Quando avete finito, mentre chiedete le sensazioni provate dallo spettatore (aiutandolo a far risaltare le parti piu' importanti), allontanatevi piano piano da lui, in modo che, quando aprira' le mani, voi sarete ad almeno un metro di distanza, ben lontano dal luogo dove tutto e' accaduto.

 

CHE LA FORZA SIA CON VOI

 

Alfonso Bartolacci

 

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