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MAX BARILE in
SIX CARD REPEAT
Un grande classico nel repertorio di molti grandi prestigiatori e' quello della ripetizione delle sei carte: Micheal Finney, Juan Tamariz, Aurelio Paviato, per citarne solo alcuni. Lo ritengo uno dei migliori effetti di apertura per uno spettacolo “parlor” perche' introduce l'argomento in modo diretto e spettacolare. Il mago apre e comincia subito compiendo un prodigio, che passa in modo allegro e confidenziale. Prova ne e' il fatto che scelsi il Six Card Repeat per aprire le mie esibizioni a Scalo 76 su Raidue. Saro' masochista ma anziche' tenermelo ben stretto mi piace l'idea di raccontarlo agli amici che leggono Pagine Aperte. Spero finisca in buone mani.
Inoltre, la storia raccontata, benche' il registro sia sempre lo stesso, lo rende un effetto divertente ed adatto ad ogni tipo di pubblico.
Ed ha un grande vantaggio: la tecnica sulla quale si basa l'effetto e' relativamente semplice.
Purtroppo, cio' nonostante, inorridisco quando vedo in giro esecutori pigri e forse poco avvezzi allo studio, che utilizzano le carte con il gimmick.
Il risultato? L'effetto e' innaturale perche' implica una gestione delle carte differente a seconda del maneggio: per mostrare sei carte si contano in un modo (di lato), quando si scartano si contano in un modo diverso (da sopra). Il pubblico e' sempre piu' smaliziato e certe cose potrebbe notarle. Inoltre, poiche' non si tratta di imparare chissa' quale ardita manipolazione, non comprendo il motivo per il quale non ci si voglia applicare un poco. La pappa pronta spesso riesce scotta.
Vediamo innanzitutto la...
CONTA CON PIEGA
(Buckle Count)
Spiegata sul Trattato di Tecnica Cartomagica di Lamberto Desideri al quale spesso vi rimando, la “Conta con Piega” e' una conta in diminuzione. Consente, cioe', di contare le carte facendole apparire meno di quante siano in realta'. Questo si ottiene piegando l'ultima carta di un mazzetto permettendo la presa delle carte sopra di essa che restano ben allineate come se fossero solo una.
Come e' scritto nel Trattato esistono vari modi per ottenere questa piega, c'e' chi usa l'indice, chi il medio, chi l'anulare o il mignolo. Per l'effetto in questione useremo l'indice. Guardate la fotografia n.1.
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Un po' di esercizio vi consentira' di piegare la carta al momento giusto e di prendere le carte che dovranno apparire come una riuscendo a tenerle allineate. Volendo, potreste preparare la piega qualche momento prima. Tutta la routine si basa essenzialmente su questa tecnica. Una finezza usata da alcuni prestigiatori (anche da me) e' quella di far scattare l'ultima carta tra indice e medio della mano sinistra facendola ruotare su se stessa. Questa operazione convince il pubblico che avete realmente contato sei carte e che ve n'e' rimasta una sola in mano (in fondo e' vero), allontanando i sospetti dal mazzetto tenuto dalla mano destra.
Vista la tecnica vediamo, qui di seguito, la mia routine analizzando l'ultima versione nata dopo innumerevoli volte che ho presentato la piu' classica, ossia quella che comincia con il mazzetto di carte in mano. Utilizzo un mazzo di carte cinesi formato bridge, che per il loro spessore piuttosto sottile, ben si prestano all'abbisogna in quanto contribuiscono a rendere la sensazione che si abbiano in mano meno carte di quante in realta' siano. Poiche' ne utilizzo ben 25 trovo ideale l'utilizzo di queste carte economiche.
Come ho gia' detto, generalmente si comincia gia' con tutto il mazzetto nelle mani e la conta dovrebbe bastare a convincere il pubblico che le carte siano davvero sei. Dopo aver presentato la routine in questo modo, facendo affidamento sulla corretta gestione della conta, ho deciso di aggiustare la cosa dando modo al pubblico, attraverso il controllo di uno spettatore, di contare le sei carte che saranno utilizzate (meno quelle che saranno aggiunte). Questo perche' un bel giorno ho capito che un effetto non puo' essere basato sulla fiducia tra me ed il pubblico: sotto, sotto, nessuno ci crede che le carte in mano possano essere realmente sei. Il beneficio del dubbio, forse, mi e' stato concesso vuoi per la buona esecuzione, che per la storia raccontata che in fondo e' simpatica. Dare sei carte in mano al pubblico e poi vederle aumentare, allora si che si compie un vero prodigio. Nel suo bel libro anche Aurelio Paviato giunge ad una simile conclusione. Un motivo ci sara'.
Occorrente: un mazzo di carte cinesi
una servente costruita con una clip (graffetta da ufficio) metallica di grande dimensione alla quale avrete aggiunto una spilla da balia.
Preparazione: mettete 19 carte nella clip e attaccatela grazie alla spilla al pantalone sulla gamba destra sotto la giacca, in modo che distendendo il braccio le carte tocchino agevolmente il palmo della vostra mano destra. La giusta distanza dipende dal vostro braccio ma la giacca deve nascondere le carte alla vista.
Effetto e spiegazione:
Prendi sei carte e senza dire cosa intendi farne consegnale da uno spettatore. Chiedigli di contarle mettendole una per volta sulla tua mano, mentre chiedi al pubblico se conoscono il gioco delle sei carte. Spiega che e' il primo gioco che hai visto eseguire ad un mago. Mentre lo spettatore termina di contare le carte, la mano destra, rilassata lungo il fianco si impossessa delle carte sulla gamba e le impalma. La copertura e' costituita dalle azioni dello spettatore che conta le carte. Appena hai le sei carte sul palmo della mano sinistra, poggia la mano destra sulle carte nella sinistra compiendo l'atto di squadrarle. Adesso iniziate il racconto:
“da bambino mi hanno portato al circo e li' c'era un mago che contava (fatelo) 1, 2, 3, 4 (eseguite la mossa trasferendo il restante delle carte come una), 5 e 6 (se volete ruotate l'ultima carta come gia' accennato) carte. Ne toglieva (fatelo platealmente buttandole per terra) 1, 2 e 3 ed in mano gli restavano (fatelo) 1, 2, 3, 4 (mossa), 5 e sei carte!!!” Mostratevi stupiti. “Immaginate il mio stupore. Cosi' sono andato nella sua roulotte e gli ho chiesto: mago mi spieghi il gioco in cui conti (fatelo) 1, 2, 3, 4 (mossa), 5 e sei carte, ne togli (fatelo) 1, 2 e 3 ed in mano restano sempre (fatelo) 1, 2, 3, 4 (mossa), 5 e 6 carte? Il mago mi disse di no perche' era un segreto professionale appreso da suo nonno. Cosi' sono andato dal mio di nonno e gli ho chiesto: nonno, non e' che per caso conosci il trucco in cui si contano (fatelo) 1, 2, 3, 4 (mossa), 5 e 6 carte se ne tolgono (fatelo) 1, 2, 3 ed in mano restano sempre 1, 2 e 3?” Fate una pausa e sorridete, il pubblico applaudira'. “Mio nonno mi guardo' e mi disse: ma certo che conosco il gioco in cui si contano (fatelo) 1, 2, 3, 4 (mossa), 5 e 6 carte, se ne tolgono (fatelo) 1, 2 e 3 ed in mano restano sempre (fatelo) 1, 2, 3, 4 (mossa), 5 e 6 carte. Il segreto e' devi dare un tocco con le dita. Cosi' tutto contento tornai al circo dal mago per dirgli: guarda mago anche io so fare il gioco in cui (fatelo) si contano 1, 2, 3, 4 (mossa) 5 e 6 carte, se ne tolgono (fatelo) 1, 2 e 3 ed in mano restano...?” Rivolgete la domanda al pubblico. Vedrete che molti risponderanno “SEI!” Adesso conterete 3 carte. “No scusate, non so come vi sia venuta questa idea... e' matematica: se a sei carte ne togliete tre ne restano (fatelo) 1, 2 (mossa) e 3 carte”. Il pubblico ride. “A meno che io non abbia dimenticato qualcosa...” Qualcuno rispondera': Il tocco. A questo punto date il tocco con le dita e dite: “e' vero! Il tocco. Cosi' non mi resto' che toccare le carte e mostrare che in mano avevo (fatelo) 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8, 9 e 10 carte!!! Surclassando anche il mago che ci resto' davvero male.
Attenzione: il testo utilizzato e' quello comunemente in uso in questo effetto, si auspica che ognuno sappia usare la propria fantasia per inventarne uno diverso.
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BUON LAVORO!
MAX BARILE
N.B.: Utilizzo questa routine per lavorarci professionalmente. Abbiatene cura e mettetela in scena solo quando ne sarete realmente padroni quando, cioe', la vostra immagine allo specchio ingannera' anche voi. Grazie.