Volume di 350 pagine, rilegato, con sovraccoperta, illustrato graficamente. Di tanto in tanto capita di imbattersi in un autore di cui non si e' mai sentito parlare e si affronta sempre la lettura con un po' di diffidenza anche se sono presenti ottime presentazioni di valenti artisti che si stimano. Questo e' uno di quei casi ma, per fortuna, la diffidenza iniziale si e' dimostrata essere infondata. E' un libro che si inquadra difficilmente in qualche categoria delle classiche, ma che forse le puo' occupare quasi tutte; di base si puo' definire un libro di teoria che insegna a costruire il proprio numero da scena, proponendosi di partire da cio' che normalmente tutti hanno e cioe' un repertorio di effetti da eseguire da vicino con un mazzo di carte o con qualche oggetto. Si trovano quindi una serie di effetti di carto-micromagia che, piano piano, l'autore amplifica teatralizzando il tutto tramite indicazioni di presentazione, movimenti e gestione del corpo. Poi si passa ai processi di creazione, su come strutturare il proprio numero, su cosa non deve mancare, sul lavoro che si deve fare su se stessi, sulla gestione del pubblico e molto altro, sempre portando ad esempio la spiegazione di effetti e routine (alcune veramente eccellenti) sempre con spunti briosi e brillanti, se non proprio comici. Per concludere un libro che soddisfera' sia chi e' gia' navigato, sia chi e' imbarcato solo da poco. Ottimo.