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di Pierfrancesco Panunzi

Mental Scanner e' un'interessante idea, complimenti, associare piu' tecniche e mischiarle confonde ulteriormente le idee rendendo l'effetto una vera bomba.

Leggendoti mi e' venuto in mente la prima volta che lessi sui libri di Alfonso Bartolacci circa il tic tac toe, in seguito, seguendo il principio di mischiare piu' tecniche avevo ideato un effetto, oramai antiquato per i mezzi allora utilizzati, dove 3 pennarelli venivano scelti "a caso" e sempre con "scelte casuali" con il verde veniva fatta la griglia, con il rosso le O e con il blu le X.

La previsione la mostravo attraverso una videocassetta dove si vedeva una mano disegnare una griglia verde, delle O rosse "casuali" ed infine le X blu "casuali" che guarda caso combaciavano con la partita di Tris appena conclusa.

Effetto antiquato perche' le videocassette non si usano piu'.

Ma sempre leggendoti ho pensato che l'effetto da me all'ora ideato potrebbe essere riadattato con i mezzi moderni.

  • Buttando sul tavolo una trentina di pennarelli e svariati elastici chiediamo al pubblico assistente di aiutarci nel formare gruppetti a caso di 3 pennarelli legati tramite elastico.
  • Nel far cio' anche noi formiamo dei gruppetti: verde-rosso-blu con l'elastico rosso, giallo-nero-arancione con l'elastico giallo e verde-grigio-rosso con l'elastico verde (ovviamente tra i pennarelli ci saranno dei doppioni, potete farvi una leggenda a bordo tavolo su come formare i gruppetti).
  • Buttate e fate buttare i gruppetti cosi' formati in una busta per scambi (praticamente dovrete forzare la scelta di uno dei tre vostri gruppi di pennarelli).
  • Selezionato il gruppetto di pennarelli da parte del pubblico (uno dei tre fatti da voi) pronunciate ad alta voce una delle seguenti formule: "Conoscete la famosa PREVISIONE DEL TRIS MAGICO che sta su youtube?", oppure: "Conoscete la famosa PREVISIONE DEI PENNARELLI che sta su youtube?", oppure: "Conoscete la famosa PREVISIONE DEI COLORI MAGICI che sta su youtube?", ovviamente ad ogni formula corrisponde uno dei tre gruppetti di pennarelli selezionati.
  • Prendete un foglio di carta e tramite la scelta magica o tecnica dell'equivoco fate in modo che la griglia venga disegnata con il primo pennarello (quello con colore identico all'elastico) e le X e le O con i restanti due (potete usare la leggenda a bordo tavolo per capire l'ordine giusto).
  • Iniziate la partita di Tris che si concludera' come previsto dalla PREVISIONE presente su youtube precedentemente annunciata (si vedra' una mano togliere l'elastico ai tre pennarelli con i quali disegnera' una griglia delle X e delle O, il disegno risultera' identico a quello su carta, ovviamente risultera' identico anche il colore dell'elastico).

Solo un'idea magari da sviluppare e correggere ulteriormente, su youtube, al momento che scrivo, non e' presente niente di tutto questo.

Il principio generale comunque rimane sempre quello di mischiare piu' tecniche.

 

Pierfrancesco Panunzi


 

LESS IS MORE vs MORE IS DIFFERENT? NON NECESSARIAMENTE!

Dissertazioni estive sul "mischiare piu' tecniche", misdirection e altre facezie tra  contaminazioni con complessita', pensiero snello e ...

 

(Rino Panetti - 3/7/2012)

 

Grazie Pierfrancesco per aver apprezzato Mental Scanner. Hai ragione, il "mescolare piu' tecniche" (come lo chiami te) e' uno dei 'grandi segreti' per un creativo in magia. Tanto importante, quanto rischioso ...

E cosi', in questa caliente estate (in tutti i sensi ...), ecco alcune riflessioni di getto provocate dal tuo "mescolare piu' tecniche".

Sono consapevole che dire cose non scontate su questo tema non sia facile ... pero' voglio provare ugualmente a 'collegare' i miei pensieri. Qualche piccola sorpresa guidata dalla forza delle contaminazioni mi sento di prometterla.

"Less is more", lo sappiamo, e' uno dei must per costruire un numero di magia efficace (oltre che 'efficiente'). La ricerca della semplicita' e' pero' un punto di arrivo; un punto di arrivo molte volte quasi asintotico, ma proprio questa ricerca costituisce la chiave per migliorare continuamente.

Come non ricordare ad esempio Maxim: "solo la maestria totale puo' creare la semplicita'" ("Eros", aprile 1989).

La semplicita' non va confusa con il semplicismo. Utile, a tal fine, e' la distinzione tra "semplicita' esperta" e "semplicita' pragmatica", approfondita da Max Maven nell'articolo Simplicidio, (Rivista Magia, n. 6, Cicap, 2007).

Nel mio testo "Management by Magic" (Florence Art Edizioni, 2011) collego poi la semplicita' con la snellezza, in un rapporto causa-effetto utilissimo. Al riguardo, mi piace solo ricordare come l'accostamento con il management e' in grado di fornire ulteriori chiavi di lettura, approcci e illuminazioni. Non dimentichiamo, ad esempio, che una delle Teorie e Modelli Manageriali oggi piu' affermati prende il nome di "Lean Thinking" ... e' facile rendersi conto come questa frase possa costituire un programma di sviluppo personale anche per ogni artista dell'illusione!

 

Ma in questo mio intervento non voglio soffermarmi sulla semplicita' (less is more).

 

Domandiamoci, invece: se "less is more", puo' essere possibile anche che ... "more is different"?

Le due frasi appaiono in contraddizione tra loro, ma e' veramente cosi'?

La risposta e' NO, se si comprende il senso di "more is different".

Ringrazio ancora Pierfrancesco, e il suo richiamo al mescolamento di piu' tecniche, per avermi provocato queste riflessioni, calate nel mondo della magia partendo dalla Complessita' (una delle materie che costituiscono la mia sfera di ricerca e di lavoro). La Complessita'?!?

E si, perche' "More is different" e' un articolo-pietra miliare nel mondo della complessita' e dell'emergenza, scritto dal Premio Nobel per la Fisica Philip Anderson (1977). Qual e' il senso di questa frase ("more is ddifferent") e perche' e' cosi' illuminante anche per l'arte dell'illusionismo?

Per comprenderlo e' sufficiente leggere il commento che ne fornisce Ignazio Licata nel suo volume "Complessita', un'introduzione semplice" (Duepunti Edizioni):
"... posso analizzare ogni singolo mattoncino di un sistema, pero' quando molti mattoncini stanno assieme le cose sono completamente differenti. ... Con un mattone si puo' costruire indifferentemente un municipio o una chiesa, ma quello che ne viene fuori e' completamente diverso dal punto di vista strutturale, architettonico, culturale".

 

Nella costruzione di un numero di magia i mattoncini sono le tecniche; come nella Complessita', il "tutto" riesce a essere profondamente diverso dalla somma dei mattoncini.

Nella costruzione di un numero di magia non dimentichiamoci dunque che "lessi s more" ... ma non tralasciamo neanche che "more is different". E' dalla sapiente fusione di questi due principi (e dai significati sottostanti), che possiamo trarre il massimo Valore.

E' chiaro che ci muoviamo lungo un filo sottilissimo. Uno sbilanciamento (anche leggero) verso l'eccesso di mattoncini rischia di compromettere definitivamente la semplicita'. Ma, d'altro canto, attenzione anche a non farsi trarre in inganno dalla tentazione opposta: pensare che la semplicita' sia frutto del semplicismo.

In un numero di magia (cosi' come nella complessita') i componenti sono importanti ... ma lo sono ancora di piu' le interazioni tra essi! E' questo che chi si occupa di arte magica deve interiorizzare profondamente!

Se, in fase di progettazione del nostro numero di magia, lavoriamo sulle interazioni tra i vari componenti (interazioni che non sono solamente il "mescolare piu' tecniche", ma anche il tema di presentazione e tanto altro) ci rendiamo conto che stiamo (tra l'altro) gia' lavorando su un primo raffinato livello di misdirection? Un livello di "misdrection progettuale", di "senso", che deve necessariamente precedere (e "guidare") i livelli piu' 'operativi' di misdirection. Questi ultimi, invece, rischiano molte volte di restare i soli ad essere considerati nella "composizione" di un numero magico: considerare cioe' solo la misdirection utile all'interno di ciascun effetto magico (lo sguardo per quell'effetto, il movimento/mossa per quell'altro, e via dicendo), come se ogni effetto magico fosse indipendente all'interno dello spettacolo (il quale dunque viene "composto" - appunto -  e non progettato). 

Mi rendo conto, a questo punto, che con un tale abbrivio si potrebbe arrivare ancora piu' lontano, ma direi che questo e' il momento giusto per fermarsi.

Rino Panetti


Less is More but More is Different

 

 

 

Riflessioni interessanti, complimenti,

credo che rientri non solo nella magia ma negli equilibri della vita trovare il giusto punto d'incontro tra concetti opposti ma ugualmente importanti come "LESS IS MORE" e "MORE IS DIFFERENT".

Leggendo mi e' venuto in mente come la costruzione del personaggio e le relative presentazioni di effetti siano appunto quella cattedrale piena d'ornamenti costruita con piccoli mattoncini che sono lo studio e l'esperienza.

E' appunto l'alchemica combinazione di questi mattoncini a creare la differenza tra i personaggi e le relative presentazioni degli effetti, "MORE IS DIFFERENT" potrebbe essere appunto questo (leggasi anche come MISSDIRECTION o esperienza nel saperla applicare), "LESS IS MORE", invece, possiamo riferirlo alle tecniche prestigiatorie, ma come vedremo vale anche il contrario.

Mi spiego.

Immaginiamo un mentalista che inganna il suo pubblico con le parole eseguendo un semplice center-tear.

Immaginiamo ora uno spettacolo da scena di manipolazione di palline o sigarette dove senza parole e solo musica sottofondo vengono esposte una decina di tecniche in meno di 30 secondi.

Questo e' l'esempio del giusto equilibrio tra "LESS IS MORE" e "MORE IS DIFFERENT".

Nel primo caso i mattoncini che creano la cattedrale sono le parole, nel secondo caso le tecniche.

 

Mi vengono in mente le musiche da discoteca che semplificano le melodie (LESS IS MORE) rendendole ridicole all'orecchio dell'esperto ma cosi' devono fare se poi devono complicarle (MORE IS DIFFERENT) con effetti di eco, riverbero, tagli di frequenza dinamici e chi piu' ne ha piu' ne metta, se cosi' non fosse il risultato sarebbe un pasticcio.

Mi viene in mente la programmazione dei computer dove le semplici funzioni logico/matematiche vengono abbinate come mattoncini nel costruire la cattedrale che puo' essere un sistema operativo come un software, esistono software semplici che puntano alla grafica ed altri complicati che puntano al contenuto logico/matematico lasciando la grafica all'essenziale.

 

Insomma credo che il concetto "LESS IS MORE BUT MORE IS DIFFERENT" e' il risultato di un equilibrio armonioso in ogni cosa, nella magia se abbiniamo piu' tecniche addirittura possiamo trovarci nella condizione di abbandonare la missdirection dal momento che una tecnica potrebbe fare automaticamente da missdirection per un'altra e viceversa.

 

Esprimo quest'ultimo concetto con un esempio pratico che utilizzo spesso come mentalista:

1.      Mostro dei tappi di plastica (quelli per le bottigliette d'acqua) e chiedo di incastrarci, utilizzando anche della carta, delle monete nel loro incavo; tutti i tappi (5 o 6) verranno mischiati e posti casualmente sul tavolo in modo che nessuno possa sapere dove e' nascosta l'unica moneta da 5cent. (ovvero l'unica di ferro che ritrovero' tramite un FP appositamente preparato, un PK ring credo possa andare bene lo stesso anche se non l'ho mai provato).

2.      Subito dopo, senza lasciar tempo di pensare, annuncio di fare una cosa piu' difficile, liberate le monete dai tappi esco dalla stanza chiedendo di nasconderle sotto i cuscini di piu' sedie poste in fila e ben distanziate tra loro (potete usare altri nascondigli), annuncio di ritrovare questa volta i 50cent. (od una moneta a caso scelta dal pubblico) ed infatti cosi' faro', grazie ad un complice che inchinera' il capo lateralmente quando dalla distanza di 2-3 metri il mio braccio teso in cerca di vibrazioni sara' in direzione della sedia giusta.

 

La tecnica 1 ha il suo punto di forza sul fatto che nessuno sa dove si trova la moneta una volta mescolati i tappi ma potrebbe indirizzate la mente ingegnosa di qualcuno a pensare all'abbinamento della moneta ferrosa/magnete (mi e' capitato).

Al contrario la tecnica 2 allontana l'idea dell'abbinamento moneta ferrosa/magnete (viene utilizzata un'altra moneta e viene "captata" a distanza considerevole) e anche se tutti i presenti hanno visto dove sono nascoste le monete, l'idea di un complice e' stata gia' allontanata dalla tecnica 1 eseguita poco prima (nessuno sapeva dove stava la moneta).

Lasciamo quindi da parte parole e gesti atti a nascondere i punti deboli delle due tecniche limitandoli (LESS IS MORE) dal momento che invece saranno piu' tecniche a fare la differenza (MORE IS DIFFERENT) ma nel caso ci limitassimo ad esibirci in una sola delle due tecniche (LESS IS MORE) sara' la presentazione, l'esperienza ed una buona missdirection a compensarne i punti deboli (MORE IS DIFFERENT).

 

Pierfrancesco Panunzi


 

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