Riflessioni ed idee nel campo della prestidigitazione
Di Pierfrancesco Panunzi
Nel 2006 Christopher Nolan realizzo’ il film “The Prestige” un film sull’illusionismo rivelatosi un’ulteriore illusione per il pubblico, soluzione che ho trovato logica e sensata (vedere l’ottima analisi di Mariano Tomatis su Praestigiator). Il film come l’omonimo romanzo, specula sulla figura di Nikola Tesla, attribuendo all’elettromagnetismo facolta’ misteriose con le relative leggende che sopravvivono tutt’oggi.
L’elettromagnetismo e’ la branca della fisica che studia i fenomeni di natura elettrica e magnetica, la parola “elettricita'” deriva dal nome greco Elektron che significa Ambra, resina fossile che presenta la proprieta’ di elettrizzarsi per strofinio, mentre Magnesia era una localita’ dell’Asia Minore dove i greci si procuravano la magnetite.
Nel film “The Prestige” la nuova frontiera dell’elettromagnetismo si presenta come fonte per la realizzazione di effetti (nel caso del film il teletrasporto umano) e solo l’occhio attento dello spettatore/prestigiatore ne intravede una scusa (missdirection) a favore di una tecnica illusoria classica.
Nulla toglie che l’elettromagnetismo sia usato effettivamente come artifizio per realizzare effetti, “Nouvelles Recreations Physiques et Mathematiques” enciclopedia realizzata dal francese Guyot Edme Gilles ( i primi due volumi uscirono nel lontano 1769) ne e’ un esempio (qui potete leggere i primi 3 volumi).
I magneti permettono al prestigiatore di ritrovare (ma non solo) oggetti nascosti – simulazione della chiaroveggenza- uno dei metodi consiste nell’utilizzo di un piccolissimo circuito elettrico composto da un’ interruttore di prossimita’ magnetico (le lamine sottoposte ad un campo magnetico generano polarita’ opposte, provocando una forza di attrazione che le fa flettere l’una contro l’altra). Gli oggetti da trovare naturalmente devono contenere magneti.
Personalmente ho provato vari dispositivi che utilizzavano un interruttore di prossimita’ magnetico ma nessuno mi permetteva di trovare in che mano veniva nascosta una moneta (ovviamente tralasciamo le componenti psicologiche o similari che, sebbene devono essere usate in una buona presentazione, possono farci avvicinare anche al risultato) e cosi’ mentre al California Institute of Technology (Caltech) realizzavano economici microchip al silicio che permetteranno tramite onde elettromagnetiche di penetrare un buon numero di materiali senza provocare danni da radiazioni ionizzanti come i raggi X (qui potete leggere ulteriori dettagli ) mi sono accorto che un semplice smartphone ha gia’ di per se un microchip in grado di rilevare il magnetismo: il magnetometro digitale integrato che, sebbene sia stato progettato come bussola e non come rilevatore di campi magnetici, se usato con accortezza puo’ essere utile al prestigiatore.
Ovviamente volevo usare una moneta prestata che abilmente scambiavo con una magnetica (i 50cent. di euro sono i migliori).
Le bussole elettroniche pero’ sono influenzate molto dalla loro inclinazione e relativi cambiamenti di inclinazione, facile farle sballare.
Tra le varie app gratuite Android con la funzione di Metal Detector disponibili sul google store ho selezionato quella di Tommy Tao settando la vibrazione come avviso di presenza di campo magnetico nelle vicinanze (nel nostro caso la moneta).
Dalle impostazioni generali del mio telefonino Android ho invece deselezionato alla voce Display (schermo) lo standby e il rilevamento in tasca.
Tutto questo per potermi occultare il telefonino sotto la manica altezza polso tramite un polsino elastico (lo trovate in farmacia o nei negozi di sport) con lo schermo rivolto verso l’alto a contatto con la pelle senza che andasse in standby (il sensore magnetico dovrebbe trovarsi in alto leggermente a sinistra fate varie prove utilizzando questa app con un magnete per capire dov’e’).
La cosa funzionava, sentivo la vibrazione in prossimita’ della moneta nascosta nel pugno e parlando ad alta voce occultavo l’eventuale rumorino caratteristico della vibrazione che comunque e’ settabile).
Il problema e’ che il tutto era poco stabile per i motivi spiegati sopra dal momento che il braccio e’ sempre in movimento, si alza bruscamente causando inclinazioni repentine al telefono e si avvicina alle mani dello spettatore quando magari ormai il sensore ha gia’ sballato.
Ho realizzato quindi (sempre per Android) una piccola applicazione che mi attiva e disattiva il Metal Detector precedentemente installato a determinate condizioni, eccole:
– Timer: indica in secondi quanto tempo deve rimanere attivo il Metal Detector.
– Inclination: Indica a che inclinazione del braccio (telefono sotto il polso) il Metal Detector si deve attivare (zero gradi e’ l’orizzontale ovvero telefono appoggiato sul tavolo).
Sarebbe stato piu’ comodo avere il Metal Detector attivato e disattivato alzando e abbassando il braccio, ma interagendo con un’applicazione non mia (Metal Detector di Tommy Tao), sono riuscito a disattivarla solo tramite un timer.
Raggiunta l‘inclinazione di attivazione il Metal Detector si attivera’ dopo 1,5 secondi, tempo piu’ che sufficiente per riabbassare leggermente il braccio e posizionarlo centralmente poco sopra i due pugni chiusi dello spettatore chiamato in causa, bastera’ spostarlo lentamente senza variare inclinazione a destra e a sinistra e aspettare che si avverta la vibrazione.
Ovviamente tutto cio’ vale nulla senza una buona presentazione e comunque rimane il fatto che puo’ capitare che il magnetometro sballi (molto raramente comunque) fa parte del gioco oltre che della credibilita’ dell’esperimento che necessita di qualche errore, come detto la presentazione e’ tutto!
RIEPILOGO
- Scaricate ed installate METAL DETECTOR di Tommy Tao a questo indirizzo, impostate la vibrazione e settate a vostro piacimento la sensibilita’.
- Scaricate ed installate METADECT a questo indirizzo
- Dalle impostazioni dello schermo del telefono disabilitate lo standby e rilevamento in tasca.
- Attivate META DECT, impostate Timer ed Inclination e premete GO!
- Per terminare l‘applicazione consiglio di spegnere il telefono o forzare/terminare le due applicazioni direttamente dalle impostazioni del telefono.
In futuro chiameranno telefonini (“smartphone” sta per “telefono intelligente” ma pur sempre telefono rimane) piccoli e comodi oggetti personali pieni di sensori in grado di fare diagnosi mediche personalizzate, il telefonino sara’ quell’apparecchio che indicandomi la strada per l’ospedale piu’ vicino dara’ al medico di turno la giusta diagnosi.
Si! Si chiamera’ ancora telefonino anche se e’ pieno di circuiti dove all’interno scorre una resina fossile chiamata ambra e riesce a rilevare la presenza di un’antica localita’ dell’Asia Minore (Magnesia).
Pierfrancesco Panunzi